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Coneco premia i lavoratori per il sostegno dato alla cooperativa


Coneco premia i lavoratori per il sostegno dato alla cooperativa
È di 2500 euro l'integrazione salariale ricevuta dai dipendenti dopo la chiusura dell'esercizio 2020 
I lavoratori di Coneco Trasporti, che nel 2020 hanno contribuito ai buoni risultati ottenuti dalla cooperativa, hanno ricevuto un'integrazione salariale di 2500 euro lordi come riconoscimento per l'impegno e l'attaccamento all'azienda dimostrato durante tutta la fase dell'emergenza sanitaria: “Visti i risultati di bilancio, raggiunti grazie ad una gestione accurata che ha permesso di ridurre i costi a carico dei soci, abbiamo ritenuto doveroso ‘premiare' chi lo ha reso possibile - evidenzia Davide Segurini, direttore di Coneco -. Il 2020 è stato un anno complesso, in cui abbiamo registrato un calo di fatturato del 15% dovuto prevalentemente alla chiusura per oltre 40 giorni dello stabilimento Sevel (Gruppo Fca) e del relativo indotto, nostro principale cliente in Val di Sangro. Nonostante questo, come detto, i risultati di bilancio sono in netto miglioramento”.

I ricavi da trasporto si sono fermati a 19,3 milioni di euro mentre l'utile ha raggiunto i 106mila euro (+63% sul 2019). Buoni gli indici patrimoniali dell'azienda con il patrimonio netto a quota 3,9 milioni di euro e la Posizione finanziaria netta a 572mila euro, in miglioramento del 5% sul 2019. “Nel 2020 abbiamo inoltre investito circa 1 milione di euro per l'acquisto di mezzi e attrezzature e anche nell'anno in corso abbiamo fatto altrettanto, destinando 950mila euro al rinnovo e all'ampliamento della flotta. Inoltre - prosegue il direttore - di recente abbiamo acquisito un terreno di 26mila metri quadri a Ravenna, adiacente alla nostra sede in via dei Trasporti”. Il settore della movimentazione merci in cui opera Coneco Trasporti (prodotti agroalimentari, residui di bonifiche ambientali, inerti, merci alla rinfusa, prodotti siderurgici, ecc) è in espansione ma, nonostante questo, la cooperativa soffre i problemi strutturali più volte denunciati dagli esponenti del settore: “Il trasporto è un segmento di lavoro strategico ma purtroppo non viene sostenuto né incentivato - denuncia il presidente di Coneco Renato Massari -. Occorre una riforma a livello europeo che garantisca uniformità tra i paesi, maggiore flessibilità complessiva e consenta agli autisti di vivere meglio il proprio lavoro potendo contare su di una retribuzione dignitosa, più opportunità di sviluppo e una maggiore elasticità nella gestione dei tempi di viaggio”.

Il riferimento è ai vincoli generati dai limiti alle ore di guida che creano problemi organizzativi sia alle aziende che agli autisti, talvolta sono costretti a fermarsi anche se a pochi km da casa: “Quando un mezzo è costretto a subire ritardi indipendenti dal suo operato, le ore di guida devono poter essere recuperate e non perse: questo è un sistema che non ha senso e non tiene conto del fatto che ogni persona è diversa e può essere in grado, nei limiti della sicurezza, di gestire un margine di tolleranza più elastico nelle ore di guida o di impegno - prosegue Massari -. Purtroppo chi fa le regole non è un operatore del settore e non conosce bene le realtà che va a normare, non ha una vera e propria esperienza sul campo. È un altro limite che sta minando il comparto dell'autotrasporto e che si evince anche dalla progressiva digitalizzazione del settore: a ben guardare - conclude il presidente di Coneco -, oggi un autista che si occupa di trasporto, oltre ad essere abile nella guida dovrebbe parlare almeno tre lingue ed essere un esperto di tecnologie digitali, il tutto per poco più di 2000 euro al mese.” 

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