E’ stata presentata nelle scorse settimane la ricerca “La porta aperta: immigrazione e cooperazione ravennate” promossa dal Circolo Cooperatori Ravennati e realizzata grazie al contributo delle ricercatrici Doriana Togni (cooperativa RicercAzione di Faenza, aderente a Confcooperative) e Laura Gambi (cooperativa Libra di Ravenna, aderente a Legacoop). “L’interesse per una ricerca che evidenzi lo stato dei lavoratori stranieri all’interno del movimento cooperativo locale è nata qualche anno fa in seno al Circolo Cooperatori Ravennati – raccontano le ricercatrici -. Quando poi l’Alleanza delle Cooperative di Ravenna ha deciso di finanziare il progetto le nostre cooperative, che da tempo collaborano sui temi dell’immigrazione e della formazione, hanno deciso di unire le forze per un risultato che derivi dalla raccolta e dal confronto di dati provenienti dalle cooperative aderenti a tutte e tre le centrali cooperative.”
La ricerca, realizzata con l’intento di quantificare la presenza di persone immigrate nel sistema cooperativo provinciale (soci e/o lavoratori) e verificarne il processo di integrazione, è entrata a far parte della collana di e-book Homeless Book ed è scaricabile dal sito www.homelessbook.it: “Cooperative e immigrati è una relazione poco conosciuta, anche se ormai estremamente rilevante, sia per il numero di lavoratori di origine straniera presenti nelle cooperative che per l’apporto fornito da questi alla crescita e allo sviluppo del Paese – si legge nella prefazione del libro a firma dei presidenti provinciali di Confcooperative, Legacoop e Agci -. Per tale motivo abbiamo accolto, con interesse e disponibilità, la proposta di condurre un’indagine proprio su questa relazione in un territorio, come quello ravennate, che si caratterizza storicamente per un movimento cooperativo solido e diffuso, che vanta una tradizione di accoglienza dei migranti generosa pur nel rispetto delle compatibilità di un sistema d’imprese.”
I dati raccontano che la presenza di cittadini extracomunitari (escludendo quindi persone provenienti da Polonia e Romania) nelle imprese cooperative ravennati è la seguente: 10% di addetti nel settore agroindustriale (di cui l’1% soci) e nel settore dei trasporti-logistica; 8% nel sociale (in prevalenza donne); 9% nel terziario (di cui il 2% soci); 8% nei settori edile e industriale (nella quasi totalità uomini). Dalle interviste è emerso inoltre che i lavoratori non percepiscono discriminazioni razziali all’interno delle cooperative e che queste sono attente alle esigenze d’integrazione, anche se il coinvolgimento dei lavoratori stranieri avviene più sulle dinamiche lavorativo-salariali che rispetto alla partecipazione alla vita associativa. “E’ stato un lavoro molto complesso anche perché i dati sono stati raccolti all’interno di imprese che utilizzano sistemi di registrazione diversi – evidenziano le ricercatrici -. Inoltre si tratta di una ricerca unica nel suo genere perché sul territorio, ma anche a livello nazionale, non esistono confronti su questo tipo di dati. Ora sarà interessante scoprire quale sarà l’evoluzione delle tendenze evidenziate fino ad oggi.”
Le cooperative RicercAzione e Libra, entrambe socie del consorzio unitario Fare Comunità, collaborano da tempo all’interno del progetto “Cooperiamo a scuola” e hanno presentato spesso progetti per il Fei (Fondo europeo per l’integrazione di cittadini provenienti da Paesi terzi): “In un momento difficile come quello attuale è importante ‘fare squadra’ in vista di obiettivi comuni – concludono Doriana Togni e Laura Gambi -. Le risorse dell’ente pubblico infatti si riducono sempre più ed è fondamentale essere in grado di fornire competenze trasversali e che si integrino perfettamente con le possibilità già presenti sul territorio.”
La porta aperta: immigrazione e cooperazione ravennate
La porta aperta: immigrazione e cooperazione ravennate
La ricerca realizzata da Libra e Ricercazione per il Circolo dei Cooperatori Ravennati è on line su www.homelessbook.it
