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giovedì 7 Agosto, 2025

Raffaele Gordini: «Razionalizzare i costi priorità assoluta»

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Raffaele Gordini: «Razionalizzare i costi priorità assoluta»

Il presidente di Confcooperative Ravenna traccia il bilancio del 2012: «Interrompere il processo di aggregazione delle Province è stato un errore»

Si chiude un 2012 piuttosto difficile per il movimento cooperativo ravennate che, in questi mesi, ha dovuto fare i conti con un trend in sensibile contrazione delle marginalità e degli utili (già -47% nel 2011) per continuare a salvaguardare l’occupazione. «Le cooperative hanno ‘tenuto’ ma siamo molto preoccupati per il 2013 – sottolinea Raffaele Gordini, presidente di Confcooperative Ravenna -. I volumi sono in contrazione in tutti i settori e, se il ricorso alla Cassa integrazione è stato ridotto al minimo almeno per il 2012, non possiamo dirci altrettanto ottimisti per il prossimo anno».
Il ricorso alla Cassa integrazione è stato necessario in alcuni settori che, soprattutto nel nostro territorio, sono in forte flessione: «L’edilizia e il comparto del facchinaggio e della logistica stanno soffrendo moltissimo – prosegue Gordini -. La crisi non sembra invertire la rotta e nessun indicatore economico ci lascia pensare il contrario. Il nostro Paese ha urgente necessità di correggere quei meccanismi che ci rendono sbilanciati e non competitivi nel mercato globale: come possiamo competere, con i nostri prodotti, se i nostri costi (fiscali, energetici e di manodopera) sono molto superiori a quelli degli altri Paesi?».
Costi che interessano trasversalmente il nostro Paese e che hanno una urgente necessità di razionalizzazione: «Avevamo salutato positivamente l’annuncio dell’accorpamento delle Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e riteniamo che l’interruzione di questo processo istituzionale sia molto grave – evidenzia il presidente provinciale -. Dal canto nostro continueremo in questa direzione e cercheremo di fare di tutto per razionalizzare e qualificare l’esperienza del nostro movimento cooperativo all’interno dell’area vasta Romagna».
La cooperazione, che in questi anni sta operando una vera e propria trasformazione, si è fatta più forte a livello di contrattazione grazie alla costituzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che, già dal prossimo anno, si concretizzerà anche a livello territoriale con rappresentanze uniche settoriali, dall’agroalimentare alla cultura. Ma è anche dal nazionale di Confcooperative che arrivano importanti segnali di rinnovamento: «Siamo impegnati in una profonda riorganizzazione – sottolinea Gordini -. Nei mesi scorsi si sono costituiti alcuni gruppi di lavoro con l’obiettivo di redigere un documento che dovrà regolamentare il nuovo assetto organizzativo di Confcooperative. Questo sarà poi sottoposto all’approvazione dei vari livelli regionali e provinciali che potranno proporre modifiche atte a rendere più efficiente il metodo di rappresentanza del nostro movimento cooperativo, più incisivo nelle politiche territoriali e nazionali, ma senza   discostarsi dai principi fondanti. Nel mese di maggio si riunirà poi l’Assemblea nazionale per la Conferenza Organizzativa che codificherà i cambiamenti decisi dai diversi livelli della struttura. Ci aspettiamo molto da questa Conferenza e ne usciremo certamente rafforzati e con il fermo proposito di continuare a lavorare per la crescita e lo sviluppo delle nostre cooperative».
«Dal prossimo Governo inoltre ci aspettiamo più attenzione: negli ultimi anni i nostri principi sono stati messi in crisi da politiche sconsiderate che hanno penalizzato lo strumento cooperativo; ci aspettiamo che le prerogative peculiari del nostro sistema economico, come la tassazione degli utili che le cooperative mettono a riserva indivisibile per le prossime generazioni, non vengano più messe in discussione. Inoltre – continua – è arrivato il momento di avviare una seria riflessione sulla L. 142/2001 relativa ai soci lavoratori: il movimento cooperativo, proprio per la sua originale natura, non può più accettare che in cooperativa si dia maggiore rilievo alla posizione del dipendente rispetto al socio cooperatore».
«Da ultimo – conclude il presidente provinciale – vorrei citare la Bottega dei Servizi, una nuova esperienza cooperativa che, da gennaio, risponderà ai bisogni delle famiglie, nell’ambito della cura della persona e degli spazi domestici, su tutto il territorio provinciale».

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