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venerdì 1 Agosto, 2025

La Cantina di Forlì Predappio si evolve seguendo il mercato e i cambiamenti degli stili di vita

La Cantina di Forlì Predappio si evolve seguendo il mercato e i cambiamenti degli stili di vita

La storica cooperativa vitivinicola conta 1600 soci e 3400 ettari di superficie vitata. Negli ultimi anni ha puntato in modo deciso sulla gamma in bottiglia con vini di alta qualità

Nata nel 1908 su iniziativa di una piccola base sociale, la Cantina Forlì Predappio è oggi una realtà solida che conta oltre 1600 soci e lavora ogni anno 550mila quintali d’uva.

I vitigni

“La cooperativa è cresciuta progressivamente, acquisendo per incorporazione le cantine di Predappio, poi quelle di Meldola e Forlimpopoli – racconta il direttore Bruno Ranieri -. In totale copriamo 3400 ettari di superficie vitata, di cui il 60% in area collinare. Il vitigno più rappresentato è il Sangiovese, con circa 1800 ettari, seguito dal Trebbiano. Naturalmente il vino del territorio è molto presente, ma già da vent’anni la cooperativa ha incentivato l’impianto di altre varietà”. La scelta si è così ampliata sia con vitigni locali, come Albana e Famoso, sia internazionali, come Chardonnay, Sauvignon, Malvasia, Pinot Bianco e Grigio, Merlot e Syrah.

Il territorio

La cooperativa conta due diverse sedi produttive: la principale a Malmissole, dove si lavora il 95% della produzione, e una distaccata in collina, nei pressi di Meldola. Entrambe le sedi sono dotate di punto vendita, ma il luogo di contatto più diretto con i consumatori resta lo storico negozio di Forlì, in via Plauto, recentemente rinnovato e rilanciato con il nuovo nome e brand, Decanta. In questi punti vendita la Cantina Forlì Predappio propone le proprie referenze, sia sfuse che imbottigliate, oltre a una selezione di vini provenienti da altre zone, per un’offerta più ampia e completa.

Il cambiamento dei consumi

“I consumi di vino sono cambiati drasticamente – osserva Ranieri -. Fino a 15 anni fa vendevamo soprattutto vino sfuso in grandi volumi: le persone venivano con le damigiane e imbottigliavano a casa. Oggi si vende soprattutto vino in bottiglia e il volume dello sfuso si è dimezzato. Anche perché il vino sfuso oggi si compra più facilmente al supermercato, che noi comunque riforniamo, piuttosto che in cantina”.

Non si tratta di un fenomeno passeggero: sono cambiate le abitudini e i gusti dei consumatori. “Il nostro territorio era tradizionalmente votato al vino rosso, ma oggi i bianchi sono in forte crescita, perché si adattano meglio a un clima più caldo e a una cucina più leggera. Anche le bollicine, che qui non erano quasi rappresentate, sono un mercato in espansione, anche grazie alla denominazione Novebolle per lo spumante romagnolo Doc”.

I vini in bottiglia

Per intercettare questi cambiamenti, la Cantina Forlì Predappio ha rinnovato negli ultimi tre anni tutta la gamma dei vini in bottiglia, sia nella grafica sia nella proposta produttiva. “Abbiamo inserito nuovi prodotti, come il Sangiovese appassimento, che è il nostro fiore all’occhiello, oppure i vini senza solfiti e Schiedo, un’etichetta di altissima qualità che nasce da soli tre ettari coltivati a Predappio. Nei prossimi anni puntiamo a consolidare questi progetti, contando sul sostegno di una base sociale che crede nel percorso che abbiamo intrapreso”.

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