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I 450 lavoratori della cooperativa Il Millepiedi sono pronti a iniziare l'anno scolastico


I 450 lavoratori della cooperativa Il Millepiedi sono pronti a iniziare l
“A marzo nessuno era pronto ad affrontare la pandemia, adesso lo siamo”
Anche gli operatori della cooperativa sociale Il Millepiedi di Rimini sono in attesa degli ultimi aggiornamenti che dovrebbero sciogliere i dubbi ancora presenti sulle procedure e i protocolli per l'imminente riapertura delle scuole e dei servizi educativi connessi.

La cooperativa di Rimini opera da 30 anni nel mondo della formazione per bambini e ragazzi fornendo supporto agli istituti con educatori di sostegno per le classi in cui sono presenti studenti più fragili, gestendo i servizi di pre e post scuola e di assistenza alla mensa, e organizzando gruppi educativi nelle fasce pomeridiane. Il Millepiedi è anche gestore di 4 Scuole dell'infanzia paritarie presenti nei Comuni di Sant'Arcangelo Montescudo Montecolombo Bellaria e Rimini una di queste realtà si configura come Polo Infanzia accogliendo i bambini dai 18 mesi ai sei anni, 1 Nido d'Infanzia a gestione diretta convenzionato con il Comune. Inoltre in RTI con un'altra cooperativa gestisce per conto delle amministrazioni comunali 5 Nidi d'Infanzia. Dal 2017 gestisce una Primaria parentale ad indirizzo democratico che ha sede in uno dei poli infanzia sopra citati accogliendo così bambini dai 18 mesi agli 11 anni. “Abbiamo all'attivo oltre 450 lavoratori, tra soci e dipendenti, molti dei quali impegnati nel mondo della scuola di ogni ordine e grado - racconta Debora Natili, direttrice generale Il Millepiedi - . Il lockdown per noi ha significato mettere in FIS quasi 400 persone. A giugno abbiamo scommesso sulla riapertura dei Centri estivi che gestiamo normalmente. Avevamo delle preoccupazioni sulla loro apertura, ma le richieste da parte degli stessi bambini, delle famiglie e delle amministrazioni e la convinzione che i fosse bisogno di far tornare i bambini a giocare, di curare la loro socialità,ci hanno dato la spinta per ripartire. Con soddisfazione e orgoglio posso dire che dal primo luglio siamo tornati tutti a lavorare e abbiamo dovuto assumere anche qualche nuovo educatore. Tutto è andato per il meglio: non solo non si sono registrati casi di emergenza sanitaria nei nostri centri, ma aprirli ha significato per noi prepararci all'apertura delle scuole a settembre, una sorta di palestra di allenamento”.

Ad inizio estate il personale della cooperativa ha svolto il tampone e ora ci stiamo organizzando per invitare gli educatori del comparto scuola a svolgere i sierologici, inoltre tutti hanno frequentato i corsi di formazione regionale sul contenimento dell'epidemia. “Abbiamo inoltre fatto scorte di dispositivi di protezione individuale e preparato ogni cosa - continua la direttrice -. A marzo l'epidemia è stata una brutta sorpresa e nessuno era pronto a contenerla e affrontarla, oggi lo siamo! Il lockdown ci ha costretto a rimettere tutto in discussione, ma ha anche dato l'opportunità di ripensare molti servizi, di riprogettarli e adeguarli alle nuove esigenze. Siamo ottimisti e attendiamo con positività l'apertura delle scuole”.

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