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La cooperazione sociale chiede la pubblicazione delle linee guida per la riapertura delle scuole


La cooperazione sociale chiede la pubblicazione delle linee guida per la riapertura delle scuole
La cooperazione sociale: “Preoccupati per la ripartenza degli asili e delle scuole materne. Chiediamo urgentemente linee guida che ci permettano di riaprire dall'1 settembre”
Dopo aver atteso tanto tempo le linee guida per la gestione dei centri estivi, le cooperative sociali aderenti all'Alleanza delle Cooperative dell'Emilia-Romagna (Legacoop, Confcooperative, Agci) forti delle esperienze di questi mesi, lanciano l'allarme esprimendo tutta la loro preoccupazione per la ripartenza dei servizi per l'infanzia 0-6 anni (asili nido e scuole materne). In assenza di linee guida i servizi non ripartiranno, pertanto le cooperative sociali avanzano precise proposte.

Il mantenimento delle misure di sicurezza: dalle procedure di accoglienza-triage all'utilizzo delle mascherine e dei Dispositivi di Protezione Individuale. Dalle costanti sanificazioni al Patto di corresponsabilità gestori-famiglie con la possibilità di realizzare tamponi e/o test sierologici agli operatori alla presenza di chiare linee guida di comportamento in presenza di casi Covid e anche sulla riammissione dei bambini in caso di malattie “ordinarie” non Covid.

Il ripristino dei parametri organizzativi (rapporti numerici adulto bambino) e strutturali (metri quadri a bambino) così come previsti nelle differenti direttive regionali prima dell'insorgenza del Covid.

L'inserimento all'interno del sistema di risorse economiche aggiuntive per garantire la sicurezza e l'attenzione nei confronti dei servizi integrativi pre e post scuola e di sostegno ai bambini con disabilità.

“Come cooperazione sociale – dichiarano i rappresentanti dell'Alleanza Cooperative dell'Emilia-Romagna – siamo disponibili a svolgere la nostra parte e pronti a riaprire i servizi dal 1 settembre 2020 qualora uscissero le linee guida entro il 31 luglio. Abbiamo verificato in questo periodo che le famiglie, nonostante il Covid, hanno re-iscritto i bambini ai servizi ritenendoli un bene comune importante. Auspichiamo che questo apprezzamento venga manifestato con atti concreti anche dalla “politica” e dalle persone impegnate nelle Pubbliche Amministrazioni”.

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