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Il nuovo turismo slow della riviera


Il nuovo turismo slow della riviera
Le direttive di Governo e Regione possono diventare un'opportunità per godere di maggiore tranquillità e serenità in vacanza
Antonio Carasso, presidente di Promozione Alberghiera, la cooperativa che racchiude l'anima del panorama alberghiero della città di Rimini, guarda alla situazione del settore turistico romagnolo con moderato ottimismo, nonostante ammetta ci siano ancora diverse incertezze legate soprattutto all'applicazione di alcune direttive: “Le regole generali per gli alberghi sono norme di buon senso che non riteniamo particolarmente invasive - spiega -. È chiaro che avverranno alcuni importanti cambiamenti nel mondo dell'ospitalità ma è anche possibile che questi cambiamenti abbiano un risvolto positivo”.
Ritmi più lenti, tranquillità e semplicità sono infatti l'altra faccia della medaglia di questa situazione: “Ombrelloni più distanziati, una spiaggia più accessibile e facile da vivere, evitare le file per accedere al ristorante dell'albergo e poter contare su spazi più ampi potrebbero essere il valore aggiunto dell'applicazione delle direttive - continua Antonio Carasso -. Insomma, regole che oggi introduciamo per necessità potrebbero cambiare il nostro modo di lavorare anche domani”. Dal punto di vista economico la situazione è invece più incerta anche perché gli alberghi stagionali che di norma lavorano da aprile a ottobre hanno visto andare in fumo almeno il 40% del fatturato annuo.
“È una situazione mai vissuta per cui non possiamo sapere come andranno i prossimi mesi. Quello che auspichiamo è che nel mese di giugno si muova qualcosa, magari nei weekend o per periodi brevi, e che poi in luglio e agosto la domanda si concentri maggiormente - prosegue -. Fortunatamente, almeno per quanto stiamo registrando in questi giorni, i mercati stranieri di lingua tedesca (Asutria, Germania, Olanda, Belgio, Svizzera) che qualche settimana fa consideravamo persi stanno invece confermando le prenotazioni per fine giugno e luglio.
Si tratta di un segnale molto positivo se consideriamo che in città abbiamo perso anche molti dei ricavi legati agli eventi, alla convegnistica e alle fiere che non sappiamo ancora se recupereremo in autunno”. Niente paura invece per l'incremento dei costi dovuti all'applicazione delle nuove normative: “L'acquisto di mascherine, gel igienizzanti e i costi legati alla necessità di maggiori sanificazioni non sono insostenibili e sono comunque regolabili in base alle presenze - conclude -. Quello che preoccupa sono i costi fissi come la tassa raccolta rifiuti o l'occupazione del suolo pubblico che incideranno di più perché andranno divisi su presenze minori”.

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