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Riorganizzazione delle scuole: anche La Formica ha dato il suo contributo


Riorganizzazione delle scuole: anche La Formica ha dato il suo contributo
Nel grande sforzo organizzativo che il Comune di Rimini ha fatto per essere pronto alla riapertura delle scuole, anche La Formica ha fatto la sua parte, dando contribuendo così alla riapertura.
Per garantire la sicurezza di bambini e ragazzi le strutture scolastiche sono infatti state riviste sia dal punto di vista edilizio e delle attrezzature in uso. Un ambito in cui è intervenuta anche La Formica, coinvolta nei tanti spostamenti delle attrezzature che nei mesi scorsi si sono susseguiti in numerosi plessi scolastici.Un lavoro che ha riguardato oltre settanta plessi scolastici, che fanno capo al Comune di Rimini, di cui 50 scuole statali d'infanzia, primarie e secondarie e 27 tra nidi e scuole materne comunali.

Per lo spostamento temporaneo del materiale di molte di queste scuole, è stata coinvolta anche la cooperativa riminese, che ha un settore dedicato esclusivamente ai traslochi con mezzi e attrezzature idonee a gestire questo tipo di servizi. Un settore che in cooperativa funziona da tanto tempo e che in questi anni è stato utile anche a garantire il percorso d'inserimento lavorativo di tante persone appartenente alle categorie protette.

Affidato da Anthea per il facchinaggio di edifici pubblici, il servizio ha coinvolto per diverse settimane un totale di 4 persone, divise in 2 squadre, che oltre ad occuparsi dello spostamento interno di libri, banchi, cattedre, mobili e materiale didattico - a conclusione dei lavori - hanno eseguito anche le pulizie degli ambienti. “Non è stato facile - ribadisce il direttore Ceban Octavian - in quanto questo coinvolgimento è avvenuto nel mese di agosto e, si sa, per noi questo è un momento molto delicato, in quanto la cooperativa ha le sue energie prevalentemente spostate verso il settore principale dell'azienda.Ciononostante siamo riusciti a dare una risposta veloce e positiva a tutte le richieste. Siamo stati chiamati in quel periodo per spostare banchi, mobili e attrezzatura per consentire i lavori di ristrutturazione in tante scuole, per poi dopo, riposizionare le cose secondo le nuove disposizioni anti Covid. Un obbligo e una necessità per cui siamo contenti e fieri di aver contribuito, che è servito alla riapertura delle nostre scuole, in cui, anche i nostri figli sono potuti ritornare, dopo i mesi difficili che abbiamo vissuto.”

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