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Le Case residenza di Solco Ravenna riaprono le porte


Le Case residenza di Solco Ravenna riaprono le porte
Fine delle dure restrizioni alle visite all'interno delle strutture. Antonio Buzzi: "Da noi il virus non è entrato. Grazie al lavoro degli operatori, alla pazienza dei nostri ospiti e alla comprensione delle famiglie"
I familiari potranno riabbracciare i loro cari all'interno delle case residenza dal 22 giugno, dopo un lungo periodo di separazione. Un'altra tappa indispensabile sul percorso della ripartenza. Com'è noto, da fine febbraio tutte le Case residenza avevano deciso di limitare, in principio, e poi di vietare le visite dei parenti, per scongiurare un possibile contagio di coronavirus all'interno delle strutture.

“Chiudere le Cra - dichiara Antonio Buzzi, presidente del Consorzio Solco Ravenna - è stata una delle decisioni più difficili da prendere per chi come noi gestisce questi servizi. Da sempre abbiamo lavorato affinché questi luoghi venissero visti come punto di riferimento per le comunità, aprendoli non solo alle famiglie, ma anche alle associazioni, alle scuole, alla cultura. Chiuderli è stato un po' come rinnegare tutto questo, ma il coronavirus ci ha messo davanti a una priorità inconfutabile: proteggere la vita stessa dei nostri ospiti. Oggi, alla luce dei drammi cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, possiamo dire che questa difficile scelta è stata quella giusta: nelle nostre strutture il virus non è entrato e la vita al loro interno, seppur con le mancanze e le privazioni che abbiamo sottolineato, ha potuto scorrere tranquilla, protetta e serena. Grazie al lavoro di tutti i nostri operatori, alla pazienza degli ospiti e alla comprensione dei familiari oggi possiamo riaprire e permettere alle famiglie di ricongiungersi, gioendo tutti insieme per questo ritorno a una ‘quasi' normalità”.

Ovviamente rimarranno attivi alcuni protocolli di sicurezza: si potrà entrare per una visita solo su appuntamento: l'incontro avverrà in uno degli spazi aperti della struttura e prima di accedere bisognerà indossare la mascherina e seguire tutte le indicazioni fornite dal personale addetto. “I coordinatori sono a disposizione per fornire tutte le spiegazioni necessarie - continua Buzzi -. Gli incontri, almeno per il momento, dovranno avvenire con una distanza fisica di un metro. Un altro aspetto che sappiamo essere difficile da accettare ma che riteniamo ancora necessario. Il giorno in cui ci riabbracceremo sapremo che questa brutta storia è davvero finita!”

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