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Le cooperative ravennati aderenti a Ciclat sono pronte per la Fase 2 ma il mercato è lento


Le cooperative ravennati aderenti a Ciclat sono pronte per la Fase 2 ma il mercato è lento
Il direttore Cesare Bagnari: "In generale il 2019 è andato bene, seppur con qualche ombra causata dal rinnovo del contratto logistica e trasporti. Sul 2020 pesa l'incognita della ripresa del sistema produttivo"
La fase 2 per le cooperative di Ravenna che aderiscono al consorzio Ciclat è cominciata il 4 maggio con la riapertura di buona parte del sistema produttivo nazionale anche se, va ricordato, molti soci e lavoratori delle cooperative di logistica, trasporto, pulizie e vigilanza di via Romagnoli non si sono mai fermati, nemmeno nei giorni più difficili di questa emergenza sanitaria.
“Devo ammettere che la nostra fase 2 è cominciata più lentamente di quanto ci aspettassimo - evidenzia Cesare Bagnari, direttore Ciclat -. L'auspicio era che dal 4 maggio si muovesse qualcosa in più tra i nostri clienti dell'area logistica e trasporti ma devo riconoscere che il mondo produttivo non è, di fatto, ancora tornato a lavorare a ritmi pre-covid”.
Al momento attuale qual è la situazione delle cooperative di Ravenna aderenti a Ciclat?
“Direi molto eterogenea. Colas Pulizie Locali ha dovuto attivare già nelle primissime fasi dell'emergenza la Cassa integrazione per le operatrici impiegate nelle scuole mentre il resto del personale è invece sotto pressione per il forte aumento delle richieste di pulizie straordinarie e sanificazioni di edifici pubblici e privati. Il lavoro per Colas Vigilanza è invece aumentato significativamente per via della richiesta di incremento dei servizi di ronda e di vigilanza presso le aziende costrette a chiudere e di controllo accessi e gestione delle portinerie all'interno delle imprese che invece sono sempre rimaste aperte. Tutte le altre (Rafar, Ciclat Trasporti Ambiente, Colas Pulizie Industriali, Cofa e Cislat nda) hanno invece registrato un calo di volumi dovuto al fermo di buona parte del settore produttivo di marzo e aprile, calo che abbiamo cercato di sopportare con il ricorso minimo agli ammortizzatori sociali e puntando invece alla gestione di ferie e permessi per fare in modo che a soci e dipendenti venisse riconosciuta una retribuzione il più possibile completa”.
Come hanno reagito i soci e i dipendenti che erano impiegati nei servizi che non si sono mai fermati?
“Quasi tutti con grande senso di responsabilità. Le operatrici impiegate nelle pulizie e nelle sanificazioni (spesso anche in luoghi a rischio) e le guardie giurate in molti casi hanno rinunciato alle ferie ed effettuato turni di lavoro straordinario; il personale che si occupa della raccolta rifiuti ha continuato, in silenzio, un lavoro che in molti hanno dato per scontato ma che in realtà li vedeva esposti in prima persona più di quanto si pensi; gli autotrasportatori hanno sempre viaggiato per il paese per rifornire la grande distribuzione senza battere ciglio pur in condizioni di ‘abbandono' negli orari serali e notturni (autogrill e servizi chiusi dalle 18 alle 6) e con tempi di lavoro e procedure difficili da sostenere”.
Fra qualche settimana i soci si riuniranno nelle assemblee di approvazione del bilancio d'esercizio 2019. Come vi preparate a questi appuntamenti e quali risultati presenterete, a livello di andamento, ai soci?
“Ci stiamo organizzando per fare tutte le assemblee in luglio, nel rispetto ovviamente di quanto consentito dalle norme. Oggi siamo impegnati nella ricerca delle modalità più efficaci per coinvolgere il più possibile la base sociale e utilizzeremo la modalità mista. Per quanto riguarda i numeri si può dire che il 2019 sia andato più o meno bene per tutte le cooperative. Le uniche problematiche le abbiamo registrate a causa del rinnovo del contratto della logistica che ha messo più in difficoltà Cislat e Rafar. Entrambe sono riuscite a ‘contenere i danni' grazie a politiche di ottimizzazione e riduzione dei costi, anche con il sostegno della base sociale che ha dovuto sopportare qualche sacrificio. Quello che preoccupa è ovviamente il 2020 quando il contratto inciderà su 12 mensilità e non su 7 come avvenuto lo scorso anno (il rinnovo è diventato operativo a giugno 2019 nda)”.
A questo proposito, può già dare qualche indicazione sull'andamento del primo semestre 2020?
“La questione dell'aumento contrattuale per l'anno in corso ci preoccupa perché avremo un onere certo a fronte di una ripresa economica post crisi che è ancora tutta da valutare. Il primo trimestre del 2020 è stato in linea con la fine del 2019 ma in aprile e maggio abbiamo registrato cali dal 10 al 30% nel settore logistica e trasporti. La ripresa è un incognita pesante perché noi non siamo ‘artefici del nostro destino' e le nostre cooperative dipendono in tutto e per tutto dalle scelte e dalla ripresa del mondo produttivo”.
Progetti in campo?
“In questi mesi di emergenza tutti noi abbiamo imparato che si possono fare molte cose riducendo gli spostamenti e quella che prima era vista come una ‘fuga in avanti' verso l'informatizzazione delle aziende labour intensive oggi è un adeguamento e un aggiornamento al quale abbiamo dovuto invece far ricorso per necessità. Spero che questo possa aiutarci a impostare un nuovo standard per l'organizzazione e la distribuzione del lavoro che diventi un valore aggiunto facendoci risparmiare tempo e denaro”.

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