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Scuola, studenti tra i banchi il 14 settembre. Molti dubbi e tanta voglia di normalità


Scuola, studenti tra i banchi il 14 settembre. Molti dubbi e tanta voglia di normalità
Le incertezze sulla ripresa delle lezioni rimangono numerose, anche a meno di due settimane dall'inizio dell'anno scolastico
Mancano due settimane al suono della campanella per milioni di studenti e sono ancora tante le incognite che accompagnano la riorganizzazione delle scuole in questa fase di emergenza sanitaria. Infatti al momento della realizzazione di questo articolo (27 agosto) l'unica certezza, come annunciato settimane fa dalla Ministra Lucia Azzolina, è che il 14 settembre tutti gli studenti rientreranno in classe. “Ad oggi mancano indicazioni precise ma siamo al lavoro nel presupposto che la scuola riapra regolarmente - evidenzia il dirigente scolastico dell'It Oriani di Faenza Fabio Gramellini -. È chiaro che, al momento, si tratta di un'attività che al mutare dell'emergenza potrebbe rivelarsi inutile.

Quello che auspichiamo però è che la didattica online sia un'esperienza superata o comunque da utilizzare solo in condizioni straordinarie. Ad ogni modo ciò che vorrei trasmettere ai ragazzi con la ripartenza delle lezioni è un clima di normalità, di tranquilla quotidianità, pur in un contesto globale già fortemente stravolto”. Tra i tanti cambiamenti con cui si è dovuto confrontare il mondo della scuola, oltre ovviamente all'improvviso utilizzo della didattica a distanza, è l'aumento considerevole della burocrazia nella gestione ordinaria: “Personalmente negli ultimi due mesi ho lavorato quasi esclusivamente per compilare elenchi, inviare questionari e risolvere questioni legate alla gestione Covid - continua il dirigente -. È complesso e toglie tempo e risorse alla programmazione e alla didattica del prossimo anno scolastico. Ed è, infine, un elemento di stress per tutti tanto più se consideriamo che la diffusione del virus è qualcosa di impalpabile, imprevisto e difficile da controllare”. La didattica a distanza è stata, almeno nell'esperienza di studenti e docenti dell'Oriani, una soluzione adeguata per portare avanti i programmi nel periodo di emergenza sanitaria ma non all'altezza degli standard delle lezioni in presenza. “I nostri insegnanti si sono impegnati e sono stati sempre collaborativi - racconta ancora Gramellini -. Si sono fatti carico di un importante problema di ordine didattico e l'hanno affrontato in modo propositivo mantenendo lo stesso impegno orario di 18 ore che hanno poi riproposto agli alunni in una modalità che prevedeva 9 ore che abbiamo definito “sincrone”, con lezione frontale, e 9 ore “asincrone” con i ragazzi e il professore presenti online ma intenti in altre attività. Un sistema che ha funzionato, seppur con tanta fatica. Tutti ci auguriamo di non ripetere l'esperienza in via esclusiva perché la dad non potrà mai trasmettere le stesse conoscenze”.

L'It Oriani, che ospita oltre 1.000 studenti in quattro diversi indirizzi tecnologici e economici, ha a disposizione spazi adeguati per garantire il metro di distanziamento tra i ragazzi in tutte le aule: “Le nostre classi più grandi accolgono fino a 26 studenti con regolare distanziamento. Devo dire che da un punto di vista organizzativo per molte scuole le normative hanno favorito restyling e rimodulazioni necessarie da tempo. Per quanto ci riguarda, durante questo periodo, oltre ad aver utilizzato meglio gli spazi abbiamo eliminato tutte le lavagne in gesso sostituendole con lavagne bianche e inserito ovunque schermi interattivi digitali. Inoltre - conclude il dirigente scolastico - in tutte le 12 classi prime, a fronte di un investimento già deciso prima dell'emergenza per motivi di salubrità e rendimento degli studenti, è stato aggiunto un purificatore d'aria. Se questa sperimentazione sarà efficace contiamo, nei prossimi anni, di inserirlo in tutte le aule”.

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