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False cooperative: incontro con la Commissione regionale nata per contrastarle


False cooperative: incontro con la Commissione regionale nata per contrastarle
Dalmonte: “Contenti di sapere che la politica si sta occupando di questa piaga che porta via il lavoro e la reputazione a chi opera nella legalità”
Portano via il lavoro e la reputazione a tutte le cooperative che agiscono ogni giorno nel segno della legalità: sono le false cooperative, un fenomeno diventato ormai una piaga per il mondo della cooperazione e del lavoro. Lo ha sottolineato Carlo Dalmonte, presidente Confcooperative Ravenna, nell'aprire l'incontro tra la Commissione regionale speciale sulle cooperative spurie (alla presenza del presidente Luca Sabattini e del vicepresidente Gianni Bessi) e alcune cooperative delle province di Ravenna e Rimini associate a Confcooperative e appartenenti a settori diversi.
“Il tema delle false cooperative ci sta molto a cuore - ha continuato Dalmonte - e siamo lieti di constatare che la politica se ne stia occupando. Ricordiamo tutti l'impegno profuso nella raccolta firme ‘Stop alle false cooperative' lanciata proprio dalle centrali cooperative in tutta Italia, che riscosse un grande successo raggiungendo e superando l'obiettivo prefissato. Ora attendiamo i fatti, una legge che tuteli maggiormente chi lavora onestamente contro chi non lo fa e ci mettiamo a disposizione per fare, tutti, la nostra parte”.

I rappresentanti della Commissione regionale stanno svolgendo in queste settimane diversi incontri con tutti i protagonisti del mondo del lavoro al fine di esporre il programma messo a punto, verificarne la condivisione e raccogliere ulteriori stimoli. Obiettivo della Commissione è quello di presentare, entro la fine della legislatura regionale, una proposta di legge da portare in Parlamento.

La Commissione ha inoltre redatto un documento contenente alcuni indicatori i quali, se confermati attendibili, possono essere sintomo di una impresa che lavora in maniera scorretta. “Questo strumento - ha precisato Luca Sabattini - ci aiuta a definire bene cos'è una falsa cooperativa, permettendoci così di lavorare su una proposta di legge ad hoc. Stiamo operando in stretto accordo con le Camere di Commercio ed Ervet (l'agenzia di sviluppo territoriale a supporto della Regione) per avere accesso a tutti i dati delle imprese e poter così iniziare a individuare quelle con comportamenti anomali che ci inducono a tenere alta l'attenzione”.

Tra i comportamenti anomali che verranno monitorati vi sono:
  • il mancato deposito del bilancio e dati di bilancio anomali;
  • la condivisione dei dipendenti tra cooperative diverse;
  • condividere lo stesso indirizzo per la sede;
  • avere più cariche ricoperte dalle stesse persone anche tra imprese diverse;
  • l'aumento esponenziale di personale in pochi giorni;
  • non essere associati a nessuna centrale cooperativa.
Durante l'incontro, le cooperative presenti hanno manifestato le criticità dei rispettivi settori di appartenenza in merito all'argomento, suggerendo ulteriori comportamenti anomali che possono caratterizzare l'operato di una falsa cooperativa quali:
  • avere percentuali molto basse di lavoratori con contratti a tempo indeterminato;
  • avere sedi lontane e trasferire parte dei salati giornalieri in trasferte;
  • riscontrare anomalie nei movimenti del denaro delle imprese;
  • non rispettare i principi di mutualità e partecipazione dei soci alla vita della cooperativa.
Tra le azioni suggerite, inoltre, è emersa la necessità di fornire agli enti preposti al controllo, tra i quali l'Osservatorio sulle false cooperative e l'Utl, i mezzi necessari a svolgere gli opportuni controlli in seguito alle segnalazioni pervenute.

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