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Il nuovo anno di Agrintesa tra investimenti green e confronto con i soci


Il nuovo anno di Agrintesa tra investimenti green e confronto con i soci
 La cooperativa di Faenza chiude un 2022 con una produzione “tornata alla normalità” ma c'è preoccupazione per il rallentamento dei consumi

 La chiusura dell'anno solare per Agrintesa non coincide con la fine della campagna perché la commercializzazione dei prodotti autunno-invernali prosegue fino a maggio. Ma le ultime settimane dell'anno coincidono con la fine dei conferimenti dei soci e sono un buon momento per fare il punto della situazione: “Le previsioni produttive sono state confermate e, dopo anni di difficoltà, il 2022 ha registrato un livello produttivo ordinario con 250mila tonnellate di ortofrutta ritirata cui si aggiungono 150mila tonnellate di uva” commenta il direttore di Agrintesa Cristian Moretti.

Un ritorno alla normalità che si è esteso anche a magazzini e cantine di nuovo in piena occupazione: “Siamo contenti di questo risultato che, tra l'altro, si inserisce in un contesto particolarmente difficile per quanto riguarda il reperimento di manodopera e di personale specializzato - aggiunge Moretti -. Anche durante l'inverno il livello occupazionale rimarrà alto perché abbiamo stoccato in magazzino buoni quantitativi di mele, pere e kiwi”.

In parallelo Agrintesa è andata avanti con gli investimenti deliberati ed è al lavoro per l'inserimento di nuove linee di lavorazione ma anche di nuovi impianti fotovoltaici che andranno ad aumentare la produzione energetica della cooperativa di ulteriori 6 milioni di kwatt di energia. “I nuovi impianti fotovoltaici hanno un duplice obiettivo: percorrere la strada della sostenibilità ambientale riducendo i consumi e producendo energia da fonti rinnovabili e diminuire la dipendenza energetica da fonti esterne con una conseguente riduzione dei costi” evidenzia Moretti.

Accanto all'impennata dei costi, avvenuta su varie componenti e servizi, c'è un'altra fonte di preoccupazione per la cooperativa con sede a Faenza: il rallentamento dei consumi che, come racconta Moretti, “rasenta circa il 10% e si traduce in una minor propensione all'acquisto da parte della clientela e di consumo da parte dei consumatori. Una condizione che - spiega - ha generato un mercato ‘stanco' che difficilmente riconosce i maggiori costi subìti e, spesso, anche il giusto valore della produzione. D'altronde stiamo vivendo una situazione complessa sia dal punto di vista economico che di scenario geopolitico ed è inevitabile che si rifletta sui consumi”.

I primi mesi dell'anno, quelli in cui la campagna in qualche modo si “ferma”, saranno dedicati alla formazione e alle attività sociali. Già in dicembre, infatti, ha preso il via un ciclo di webinar tecnici per i soci che proseguirà anche in gennaio e durante i quali vengono affrontati argomenti quali sviluppo di nuovi progetti e modalità per affrontare specifiche situazioni fitopatologiche che si verificano in campagna.

Nel mese di febbraio, infine, prenderanno il via le assemblee zonali nei territori in cui opera la cooperativa, da Castelfranco a Gambettola. “Siamo contenti di poter tornare a fare le zonali in presenza dopo la sosta forzata causa covid. Sarà una bella occasione per tornare a incontrare i soci e confrontarci con loro sulle questioni attuali e sulle linee di indirizzo future. Nella stessa occasione - conclude Moretti - i soci saranno chiamati a rinnovare i propri delegati di zona che formano il comitato consultivo, un organo molto importante per la cooperativa perché è chiamato a rappresentare e mantenere il legame tra la cooperativa e la base sociale”.

Tutte le date, gli orari e i luoghi dei prossimi appuntamenti sono pubblicati sul sito agrintesa.it. 


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